Le Aree Tematiche
L’Associazione vanta nella sua compagine figure professionali operanti in diversi settori interessati in modo diverso al fenomeno della comunicazione social e alla sua degenerazione. Ciò consente di affrontare il fenomeno del “rispetto online” in ogni suo aspetto.
Area legale
L’ingresso dei social nella vita quotidiana dei cittadini è sempre più invasivo e dilagante, recando con sé una serie di problematiche di grande attualità ed alle quali la legge ha rivolto la sua attenzione negli ultimi anni, nel tentativo di disciplinarne l’uso.
Utilizzare i social per scrivere un post offensivo o un commento denigratorio nei confronti di un collega, di un amico, di un compagno di classe o per diffondere odio, sembra essere ormai un’abitudine all’ordine del giorno, sia tra gli adulti che tra i giovanissimi, con l’illusione della impunità, dovuta alla mancata percezione della gravità delle proprie affermazioni e delle conseguenze, spesso di grande impatto psicologico, da esse derivanti.
Il nostro ordinamento punisce tali comportamenti con ipotesi di reato tipiche ed è pertanto fondamentale diffonderne la conoscenza, affinché vi sia una sempre maggior consapevolezza delle conseguenze penali e civili delle proprie azioni, anche da parte dei genitori che, spesso, sono ignari dei rischi e delle responsabilità che gravano su chi esercita la responsabilità genitoriale sui minori
Area comunicazione
Le nostre relazioni sono ormai diffuse in modo capillare anche sulla rete e si realizzano in particolare sui social; sensibilizzare e comprendere il tema della comunicazione passa anche per una maggiore consapevolezza di che cosa scriviamo e come ci comportiamo su quelle piattaforme. Per raggiungere tale obiettivo, sarà indispensabile stimolare gli utenti a individuare nelle loro reti di relazione online aspetti che in qualche modo possono essere ricondotti alla degenerazione del linguaggio: commenti inappropriati, risposte volgari, messaggi violenti o sessualmente espliciti, insulti celati o mascherati da una malintesa goliardia che nascondono in realtà altri fenomeni odiosi (hate speech, body shaming e così via). L’obiettivo è quello di dare il giusto peso alle parole, comprenderne pienamente i significati (veri e nascosti) e stabilire un legame empatico con la “vittima” provando a immedesimarsi nell’altro, il tutto attraverso l’analisi critica degli strumenti che i giovani utilizzano per comunicare tra loro: social network, messaggistica istantanea, foto, video.
Area psicologica
La comunicazione, anche quella attraverso i canali social, è caratterizzata da aspetti interattivi. Pertanto, in una prospettiva socio-psicologica (interazionista), le modalità con le quali affrontare le tematiche terranno presente alcuni principi teorici di fondo:
1. le persone pensano ed agiscono sulla base dei significati che i fenomeni comunicativi hanno per loro, pur non avendone consapevolezza;
2. i significati su tali fenomeni sono costruiti attraverso l’interazione con gli altri e sono comprensibili all’interno dei contesti e delle situazioni che li generano e strutturano;
3. questi significati sono modificati e manipolati attraverso un processo interpretativo messo in atto da ogni persona quando entra in relazione con le definizioni della realtà generata dagli altri;
4. le persone costruiscono la loro esperienza replicandola o variandola attraverso il linguaggio, la comunicazione e l’agire.
Area sociologica
Un elemento che accentua la gravità del fenomeno, purtroppo, è la fine del patto educativo scuola – famiglia e altresì la scomparsa dell’autorità all’interno di queste due agenzie educative primarie. Sono saltati gli argini preposti a contenere l’impulsività e l’aggressività e i carnefici non trovano adulti in grado di aiutarli ad acquisire consapevolezza e uscire così dal ruolo che si sono costruiti e che, a volte, resta l’unica possibilità che conoscono per socializzare. L’età media dei minori che utilizzano tecnologie si è abbassata tantissimo degli ultimi anni.
Per poter intervenire efficacemente per prevenire la degenerazione del fenomeno, occorre preventivamente svolgere un’indagine che coinvolga sia i giovani che l’intera comunità educante, al fine di capire quale sia la comprensione effettiva che i giovani hanno dei fenomeni succitati e di come utilizzano le nuove tecnologie. Fondamentale sarà effettuare uno screening sugli adulti – genitori ed insegnanti –per comprendere la percezione che hanno del fenomeno della comunicazione social.